Il Consiglio dei ministri del 28 febbraio ha approvato il decreto contro il caro-bollette, pubblicato in Gazzetta Ufficiale come Decreto Legge n.19/2025. Stanziati in totale 3 miliardi di euro, di cui 1,6 miliardi di euro per le famiglie e 1,4 miliardi per le imprese. Sul fronte delle imprese, si tagliano gli oneri di sistema per le piccole e medie imprese, assicurando così una riduzione delle prossime bollette che si aggira intorno al 20%. Oltre una certa soglia di prezzo dell’energia, lo Stato ha deciso che rinuncerà all’IVA. Si avranno finalmente delle bollette chiare grazie all’obbligo di trasparenza imposto ai gestori.
Il decreto-legge mira ad aumentare la trasparenza e la concorrenza nel mercato energetico attraverso le seguenti misure: l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) definirà, con proprio provvedimento, le misure occorrenti per aumentare la trasparenza e la confrontabilità delle offerte di energia elettrica e di gas ai clienti finali domestici sul mercato libero; entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto in commento, ARERA definirà le regole di leggibilità delle offerte e dei contratti, anche con la previsione di documenti tipo, dei quali i fornitori di energia elettrica e gas sono tenuti ad avvalersi, e con la riduzione e semplificazione dei componenti dei corrispettivi applicabili ai contratti al dettaglio di energia elettrica e gas, con l’obiettivo di razionalizzare i parametri di riferimento per la definizione dei corrispettivi medesimi.; ARERA stabilisce, altresì, termini e modalità per l’applicazione delle misure ivi previste anche ai contratti già in essere alla data di efficacia del provvedimento stesso; in caso di inosservanza del provvedimento adottato ai sensi del comma 1, ARERA esercita i poteri sanzionatori alla medesima attribuiti dall’articolo 2, comma 20, lettera c), della legge 14 novembre 1995, n. 481.
L’articolo 3 del decreto-legge riguarda le “Misure di riduzione del costo dell’energia per le imprese” prevede che: è autorizzata, per l’anno 2025, la spesa di 600 milioni di euro per il finanziamento del Fondo per la transizione energetica nel settore industriale (articolo 27, comma 2, del decreto legislativo 13 marzo 2013, n. 301); agli oneri di cui al punto precedente si provvede mediante corrispondente utilizzo di quota parte dei proventi derivanti dalle aste delle quote di emissione di CO₂ dell’anno 2024.
L’articolo 4 del decreto-legge è destinato alle famiglie e alle microimprese vulnerabili. L’articolo è finalizzato a contenere il maggior onere sostenuto per la fornitura di gas naturale ed energia elettrica da queste categorie, derivante dall’aumento del prezzo internazionale del gas naturale sul costo finale di tali prodotti.
L’articolo 5 del decreto-legge stabilisce che l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) deve definire, con un proprio provvedimento, le misure necessarie per aumentare la trasparenza e la confrontabilità delle offerte di energia elettrica e gas per i clienti finali domestici nel mercato libero.
In particolare, entro 60 giorni dall’entrata in vigore del decreto, ARERA deve definire le regole di leggibilità delle offerte e dei contratti, prevedendo anche documenti standardizzati che i fornitori di energia elettrica e gas devono utilizzare. L’obiettivo è di ridurre e semplificare le componenti dei corrispettivi applicabili ai contratti al dettaglio di energia elettrica e gas, razionalizzando i parametri di riferimento per la definizione dei corrispettivi stessi.
ARERA deve anche stabilire i termini e le modalità per l’applicazione di queste misure anche ai contratti già esistenti al momento dell’entrata in vigore del provvedimento.