Countdown per la sanatoria del credito d’imposta R&S. Entro il 31.10.2024 ci si può avvalere della procedura di riversamento spontaneo del credito d’imposta in ricerca e sviluppo. La sanatoria del credito d’imposta per la ricerca e sviluppo in Italia, è stata introdotta dal Decreto Legge 146/2021. La sanatoria permette alle imprese che hanno utilizzato indebitamente il credito d’imposta di regolarizzare la propria posizione entro il 31 ottobre 2024, evitando sanzioni e interessi. La procedura richiede il versamento spontaneo del credito utilizzato indebitamente tramite un modello telematico specifico, che deve essere presentato entro il 31 ottobre 2024. In caso di mancato pagamento delle rate, la procedura non si perfeziona e il contribuente è soggetto a sanzioni e interessi.
L’obiettivo principale della sanatoria del credito d’imposta per investimenti in R&S è consentire alle aziende di regolarizzare la loro posizione fiscale se hanno utilizzato indebitamente il credito d’imposta per la ricerca e lo sviluppo. In particolare, la sanatoria si rivolge a quelle aziende che, alla data del 22 ottobre 2021, hanno utilizzato in compensazione il bonus ricerca e sviluppo in modo non corretto.
La sanatoria offre la possibilità di evitare sanzioni, interessi e la punibilità per il reato di indebita compensazione, a condizione che le aziende restituiscano gli importi utilizzati indebitamente. La scadenza per aderire alla procedura di riversamento spontaneo è il 31 ottobre 2024.
I metodi per presentare la richiesta di accesso alla procedura di riversamento del credito di imposta per investimenti in attività di ricerca e sviluppo sono i seguenti.
Il modello di richiesta va presentato esclusivamente in via telematica. Ciò significa che non è possibile presentare la richiesta in formato cartaceo.
I contribuenti possono presentare la richiesta direttamente tramite la piattaforma Entratel o Fisconline, se abilitati. Entratel e Fisconline sono i portali online dell’Agenzia delle Entrate dedicati rispettivamente ai contribuenti con partita IVA e ai cittadini.
In alternativa, i contribuenti possono presentare la richiesta tramite un intermediario abilitato, come un commercialista o un consulente del lavoro.
La trasmissione telematica del modello va effettuata utilizzando le applicazioni “Entratel” e “File Internet” presenti all’interno della piattaforma “Desktop Telematico”. All’interno di queste applicazioni, bisogna utilizzare le funzionalità “Documenti – Autentica singolo file” e “Documenti – Prepara file”.
Se si utilizzano software di mercato per predisporre l’istanza, i file dovranno essere sottoposti a controlli di conformità utilizzando il software messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate. Questo passaggio serve a garantire che i file siano conformi agli standard tecnici richiesti dall’Agenzia. I file non controllati saranno scartati e le istanze in essi contenuti non saranno acquisite.
In caso di scarto, è necessario inviare nuovamente il modello entro 5 giorni. È quindi importante monitorare lo stato della propria richiesta e agire tempestivamente in caso di problemi. L’istanza si considera presentata nel momento in cui l’Agenzia delle Entrate riceve i dati. La prova dell’avvenuta presentazione è data dalla comunicazione di ricezione dei dati.
Le conseguenze del mancato pagamento di una rata del credito d’imposta da riversare sono gravi. Se si sceglie di rateizzare il pagamento del credito d’imposta da restituire e non si paga una delle rate entro la scadenza prevista, anche se si tratta solo della prima rata, la procedura di sanatoria non va a buon fine.
Ecco cosa comporta il mancato perfezionamento della procedura: iscrizione a ruolo dei residui importi dovuti: l’Agenzia delle Entrate iscriverà a ruolo le somme rimanenti che non sono state pagate; applicazione di una sanzione: verrà applicata una sanzione pari al 30% degli importi residui; interessi: saranno applicati gli interessi previsti dall’art. 20 D.P.R. 602/1973 a partire dal 17 dicembre 2024.
In sostanza, il mancato pagamento di anche una sola rata vanifica i benefici della sanatoria e si torna ad essere soggetti alle sanzioni e agli interessi come se non si fosse aderito alla procedura di riversamento.
La “Richiesta di accesso alla procedura di riversamento del credito di imposta per investimenti in attività di ricerca e sviluppo” deve essere presentata esclusivamente in via telematica entro il 31 ottobre 2024. Ciò significa che non è possibile presentare la richiesta in formato cartaceo.
I contribuenti hanno due opzioni per l’invio telematico: direttamente, utilizzando i servizi online dell’Agenzia delle Entrate Entratel o Fisconline, se abilitati; tramite un intermediario abilitato, come un commercialista o un consulente del lavoro.
La trasmissione telematica avviene attraverso la piattaforma “Desktop Telematico”, utilizzando le applicazioni “Entratel” e “File Internet” e le relative funzionalità “Documenti – Autentica singolo file” e “Documenti – Prepara file”.
Nel caso in cui si utilizzi un software di mercato per la predisposizione della richiesta, è fondamentale sottoporre i file ai controlli di conformità forniti dall’Agenzia delle Entrate. Questo passaggio garantisce che i file rispettino gli standard tecnici richiesti. I file che non superano i controlli saranno scartati e le richieste in essi contenute non saranno acquisite.
Se la richiesta viene scartata, è necessario inviarla nuovamente entro 5 giorni È importante monitorare lo stato della propria richiesta e agire tempestivamente in caso di problemi. L’istanza si considera presentata nel momento in cui l’Agenzia delle Entrate riceve i dati. La prova dell’avvenuta presentazione è costituita dalla comunicazione di ricezione dei dati.