20 marzo 2024 – Nuovo regolamento UE: criteri per il computo degli Aiuti di Stato de minimis

Cambiano le regole per il computo dei massimali relativi agli aiuti di Stato de minimis. L’Assonime con la Circ. n. 5/2024 del 5 marzo scorso ha fornito i primi chiarimenti dopo l’approvazione dei nuovi regolamenti da parte della Commissione europea.
A tal proposito deve essere ricordato che gli aiuti di Stato de minimis in relazione alla loro modesta entità sono esonerati dalle attività di controllo riguardanti gli aiuti di Stato in quanto non in grado di determinare distorsioni sulla concorrenza e sul mercato.
La data da ricordare è il 31 dicembre 2023. In coincidenza di tale giorno la Commissione europea ha pubblicato il nuovo regolamento de minimis, cioè il regolamento UE n. 2023/2831, entrato in vigore il 1° gennaio 2024.
Il regolamento prevede un incremento del massimale relativo all’impresa unica in precedenza pari a 200.000 euro e ora, dall’inizio dell’anno, elevato a 300.000 euro in tre anni.
Il regolamento fornisce anche specifiche indicazioni sull’individuazione del momento in cui gli aiuti de minimis si considerano concessi. In linea con quanto chiarito da Assonime con la circolare, gli aiuti de minimis si considerano concessi nel momento in cui all’impresa è accordato, sulla base del regime giuridico nazionale, il diritto a ricevere gli aiuti indipendentemente dall’effettiva erogazione della somma di denaro o dell’effettiva fruizione dell’aiuto. Non si applica, quindi, il principio di cassa.
Il periodo di monitoraggio per verificare il mancato superamento del massimale è pari a tre anni. Assonime ha fornito indicazioni e chiarimenti sulle modalità di computo del massimale. L’Associazione ha fatto anche riferimento alle FAQ pubblicate sul sito relativo al Registro nazionale degli Aiuti di Stato.
Secondo la circolare il periodo di tre anni da prendere in considerazione ai fini del rispetto dell’importo massimo degli aiuti de minimis deve essere considerato su base mobile. La data di partenza è costituita da quella di concessione dell’ultimo aiuto de minimis procedendo a ritroso tenendo in considerazione l’importo complessivo degli aiuti de minimis concessi nei tre anni precedenti.
Secondo quanto previsto dal nuovo regolamento non si prende più in considerazione l’esercizio finanziario in corso e i due precedenti, ma assumeranno rilievo i tre anni solari. In pratica si dispone il ritorno al metodo di calcolo previsto prima del regolamento n. 1407 del 2013.
Si consideri ad esempio il caso in cui l’ultimo aiuto sia concesso in data 15 marzo 2024. Al fine di verificare l’osservanza del massimale devono essere presi in considerazione tutti gli aiuti ricevuti dall’impresa unica nell’arco temporale compreso tra il 16 marzo 2021 e il 15 marzo 2024. Invece, seguendo il precedente metodo di calcolo, ora definitivamente superato, dovevano essere considerati gli aiuti ricevuti nel 2024 fino al 15 marzo, quale esercizio in corso e gli aiuti ricevuti nel 2023 e 2022. Il nuovo criterio risulta così essere più penalizzante comprendendo tre anni “pieni”.
Non si tratta, però, delle uniche novità. Il nuovo regolamento UE impone anche ulteriori adempimenti all’Italia. In particolare, dal 1° gennaio 2026 gli Stati membri dovranno inserire le informazioni relative agli aiuti de minimis concessi in un apposito registro che dovrebbe ridurre gli adempimenti e gli obblighi di rendicontazione fino ad oggi posti a carico delle imprese.
La novità rappresenta una vantaggiosa semplificazione degli adempimenti posti a carico degli operatori che non dovranno più farsi carico dei gravosi obblighi di comunicazione allo Stato rispetto ad informazioni che dovrebbero essere già note.