Le spese per la frequenza di master o aggiornamento professionale sostenute nell’anno 2023 sono deducibili integralmente dal reddito professionale entro il limite massimo annuale di 10.000 euro. Tale importo comprende anche quelle di viaggio e di soggiorno sostenute per la partecipazione agli eventi formativi, ma in questo caso la quota pari al 25 per cento non è deducibile. Troverebbe applicazione in questo caso un “doppio limite” secondo quanto previsto dalle istruzioni al Modello Redditi 2024. Tuttavia, tale interpretazione indicata dalle istruzioni alla modulistica non è condivisibile e risulta in contrasto con l’interpretazione letterale di quanto previsto dall’art. 54 del TUIR.
Al fine di comprendere le ragioni del contrasto e l’infondatezza dell’interpretazione dell’Agenzia delle Entrate la verifica deve necessariamente iniziare dalla lettura della disposizione di riferimento. In particolare, l’art. 54 così dispone: “Sono integralmente deducibili, entro il limite annuo di 10.000 euro, le spese per l’iscrizione a master e a corsi di formazione o di aggiornamento professionale nonché le spese di iscrizione a convegni e congressi, comprese quelle di viaggio e soggiorno”.
Il legislatore nel prevedere un limite massimo alla deduzione delle predette spese, pari a 10.000 euro, ha compreso anche le spese relative alla trasferta; quindi, relative al viaggio e soggiorno in quanto funzionali o strettamente connesse agli oneri sostenuti per l’aggiornamento professionale.
Pertanto, se tale limite sarà superato l’eccedenza risulterà completamente indeducibile. In buona sostanza è come se il legislatore avesse attribuito agli oneri relativi alla trasferta la medesima natura delle spese di formazione.
Dal punto di vista letterale la disposizione citata prevede espressamente l’integrale deducibilità che dovrebbe ritenersi riferibile non solo alle spese di iscrizione al master, ma anche agli oneri sostenuti per la trasferta. In questo senso deve intendersi il limite massimo di 10.000 euro.
Le istruzioni per la compilazione del Modello Redditi 2024 pervengono, però, ad una diversa soluzione che desta non poche perplessità. Infatti, in corrispondenza del rigo RE17, colonna 1 deve essere indicato il 75 per cento delle spese relative a prestazioni alberghiere e a somministrazione di alimenti e bevande sostenute per la partecipazione a master e a corsi di formazione o di aggiornamento professionale, oppure per la partecipazione a convegni. Pertanto, l’onere sostenuto subisce una falcidia del 25 per cento che non è in ogni caso deducibile. In corrispondenza del campo 2 deve essere riportato l’importo “ridotto”, di cui al campo 1 oltre alla quota di iscrizione per la partecipazione ai predetti eventi. L’importo di cui al campo 2 non deve così risultare superiore al limite massimo di 10.000 euro.
Secondo le istruzioni risulta così evidente che per le spese relative alla somministrazione di alimenti e bevande e le spese alberghiere sia applicabile un “doppio” limite. In primis, come detto, la quota inizialmente deducibile è pari al 75 per cento dei predetti oneri. In secondo luogo, gli oneri così determinati, sommati alle quote di iscrizione ai convegni, corsi e master, non deve superare il limite di 10.000 euro. L’interpretazione risulta così sfavorevole ai contribuenti.
Invece, le istruzioni relative al Modello Redditi 2024 utilizzabile dalle società semplici o dalle associazioni di artisti o professionisti consentono di superare un ulteriore dubbio. Infatti, in questi casi il limite di 10.000 euro non deve essere considerato in valore assoluto ma va moltiplicato per il numero di professionisti facenti parte dell’associazione professionale. Ad esempio, se gli associati sono due il limite alla deducibilità delle spese di formazione sarà complessivamente pari a 20.000 euro.