Con il DM 7 dicembre 2023 n. 1577, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 24 di ieri, 30 gennaio 2024, il Ministero dell’Università e della ricerca ha individuato l’importo massimo detraibile dall’IRPEF lorda delle spese per l’istruzione universitaria per l’anno 2023, dando in tal modo attuazione alle disposizioni contenute nell’art. 15 comma 1 lett. e) del TUIR.
Ai sensi dell’art. 15 comma 1 lett. e) del TUIR, la detrazione IRPEF del 19% si applica in relazione alle spese per la frequenza di corsi di istruzione universitaria presso: Università statali; Università non statali, in misura non superiore a quella stabilita annualmente per ciascuna facoltà universitaria con decreto del Ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca, tenendo conto degli importi medi delle tasse e dei contributi dovuti alle Università statali.
Con il DM in commento è stato individuato l’importo massimo detraibile delle spese per la frequenza di Università non statali in relazione al periodo d’imposta 2023 (modelli 730/2024 e REDDITI 2024 PF).
Anche in relazione al periodo d’imposta 2023, l’importo massimo detraibile delle spese relative alle tasse e ai contributi di iscrizione per la frequenza dei corsi di laurea, laurea magistrale e laurea magistrale a ciclo unico delle Università non statali è stato individuato: per ciascuna area disciplinare di afferenza, sulla base delle classificazioni riportate in allegato al DM 23 dicembre 2022 n. 1406; in base alla Regione in cui ha sede il corso di studio.
Per l’anno 2023, in particolare, nell’invarianza degli importi stabiliti per gli anni 2021 e 2022, l’importo massimo detraibile al 19% è pari a: per l’area disciplinare “medica” 3.900 euro per i corsi con sede in Regioni del Nord, 3.100 euro per il Centro, 2.900 euro, per il Sud e le Isole; per l’area disciplinare “sanitaria” 3.900 euro per i corsi con sede in Regioni del Nord, 2.900 euro per il Centro, 2.700 euro per il Sud e le Isole; per l’area disciplinare “scientifico-tecnologica” 3.700 euro per i corsi con sede in Regioni del Nord, 2.900 euro per il Centro, 2.600 euro per il Sud e le Isole; per l’area disciplinare “umanistico-sociale” 3.200 euro per i corsi con sede in Regioni del Nord, 2.800 euro per il Centro, 2.500 euro per il Sud e le Isole.
Ai fini in esame, rientrano nella zona geografica: “Nord” la Valle d’Aosta, il Piemonte, la Lombardia, il Veneto, il Trentino-Alto Adige, il Friuli-Venezia Giulia, la Liguria e l’Emilia Romagna; “Centro” la Toscana, l’Umbria, le Marche, l’Abruzzo e il Lazio; “Sud e Isole” la Campania, il Molise, la Puglia, la Basilicata, la Calabria, la Sicilia e la Sardegna.
Con riferimento agli studenti iscritti ai corsi di dottorato, di specializzazione e ai master universitari di primo e secondo livello, la spesa massima detraibile al 19% è pari a: 3.900 euro per i corsi e i master aventi sede nelle suddette Regioni del Nord; 3.100 euro per i corsi e i master aventi sede nelle suddette Regioni del Centro; 2.900 euro per i corsi e i master aventi sede nelle suddette Regioni del Sud e delle Isole.
Agli importi detraibili sopra indicati deve essere sommato l’ammontare relativo alla tassa regionale per il diritto allo studio universitario, di cui all’art. 3 commi 20-23 della L. 28 dicembre 1995 n. 549.
Ai sensi dell’art. 15 comma 2 del TUIR, le spese in esame continuano a essere detraibili anche se sono sostenute nell’interesse dei familiari (es. figli), a condizione che siano fiscalmente a carico ai sensi del precedente art. 12.
Si ricorda, infine, che in relazione a detti oneri si applicano le disposizioni introdotte dall’art. 1 comma 629 della L. 160/2019 (legge di bilancio 2020) in relazione alla parametrazione al reddito complessivo, quelle previste dall’art. 1 comma 679 della L. 160/2019 in relazione alle modalità di pagamento “tracciabili” e quelle di cui all’art. 2 del DLgs. 216/2023 che per l’anno 2024 prevedono una riduzione di 260 euro della detrazione complessivamente spettante in relazione a taluni oneri sostenuti dai contribuenti che possiedono un reddito complessivo superiore a 50.000 euro.