Pronta la proposta di legge sulla rottamazione quinquies delle cartelle. Questa rottamazione quinquies permetterebbe di regolarizzare la propria posizione pagando esclusivamente le somme relative al capitale e agli importi relativi alle spese per procedure esecutive e notifiche, escludendo così interessi e sanzioni.
La proposta di legge prevede che «tutto il pregresso di imposte, contributi e anche tasse locali, comprese le cartelle e gli avvisi bonari, si rateizzi in 120 rate mensili, ma si prevede anche che non si decada dalla rottamazione se non si paga una rata o con otto rate di ritardo».
La nuova rottamazione si rivolgerebbe a tutti coloro che risultano in debito con il Fisco e, in particolare: da un lato, a coloro che hanno aderito alla rottamazione quater ma sono decaduti dai benefici per mancato rispetto delle scadenze oppure coloro che non hanno avuto la possibilità di aderirvi; dall’altro lato, a coloro che hanno cumulato cartelle emesse dal 1° luglio 2022 al 31 dicembre 2023, sulle quali si andrebbero ad azzerare le sanzioni, l’aggio, gli interessi e la mora.
In questo modo, i contribuenti potrebbero scegliere se pagare in un’unica soluzione oppure a rate i propri debiti, fino a 120 quote con scadenza periodica.
La sanatoria allo studio del Governo, come previsto per la precedente definizione agevolata, darebbe la possibilità ai contribuenti debitori di saldare le cartelle relative a multe stradali, bolli auto, Irpef, Iva, imposta di registro e altri tributi locali, annullando sanzioni, interessi, somme aggiuntive ai crediti previdenziali e l’aggio della riscossione.
Per quanto riguarda le multe, ricordiamo che sono state incluse nella definizione agevolata precedente quelle emesse dalla polizia locale (se il Comune si è affidato all’ADER per il recupero), dai carabinieri ecc. Non è stato previsto alcuno stralcio del debito, quindi la multa è comunque da pagare, senza farsi carico di interessi o sanzioni.