Sul fronte dei bonus legati alle ristrutturazioni edilizie, conferma anche per l’anno 2025 della detrazione del 50% per la ristrutturazione della prima casa (che scende al 36% per le seconde case e gli altri immobili), proroga, a sorpresa, anche del bonus mobili e cancellazione, per ora del bonus verde. Il bonus per le barriere architettoniche resterà invariato anche per l’anno prossimo.
Queste le novità sul fronte dei bonus dedicati alle abitazioni, contenute nella manovra di bilancio 2025 approvata lo scorso 15 ottobre 2024.
Detrazione del 50% per le prime case – I contribuenti che ristrutturano le abitazioni e le parti comuni di edifici residenziali situati nel territorio dello Stato possono detrarre dall’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef) una parte delle spese sostenute per i lavori. La detrazione può essere richiesta per le spese sostenute nell’anno, secondo il criterio di cassa, e va suddivisa fra tutti i soggetti che hanno partecipato alla spesa e che hanno diritto. I contribuenti possono detrarre dall’Irpef il 50% delle spese sostenute dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2024, con un limite massimo di 96.000 euro per ciascuna unità immobiliare.
Seconde case – Per le seconde abitazioni e gli altri immobili, invece, resta quanto fissato dal precedente decreto Superbonus ovvero un décalage dell’agevolazione fiscale: dal 1° gennaio 2025, si scende al 36% di detrazione delle spese sostenute per le riqualificazioni (anche di natura energetica) fino a un massimo complessivo di 48 mila euro per ciascuna unità immobiliare. Mentre dal 2028 – e fino al 2033 – la percentuale calerà ancora al 30%.
Prorogato, a sorpresa, anche il Bonus mobili – Parliamo della detrazione Irpef per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici, destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione. La detrazione va calcolata su un importo massimo di 5.000 euro per il 2024, comprensivo delle eventuali spese di trasporto e montaggio, e deve essere ripartita in dieci quote annuali di pari importo. La misura, dunque, non finirà il 31 dicembre di quest’anno ma sarà disponibile anche nel 2025 a patto che gli acquisti siano collegati a interventi di ristrutturazione edilizia. Il pagamento va effettuato con bonifico o carta di debito o credito. Non è consentito, invece, pagare con assegni bancari, contanti o altri mezzi di pagamento.
Bonus verde – Cancellato, almeno per ora, il bonus verde: la detrazione Irpef del 36% sulle spese sostenute per i seguenti interventi: sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione e realizzazione pozzi; realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili.
La detrazione va ripartita in dieci quote annuali di pari importo e va calcolata su un importo massimo di 5.000 euro per unità immobiliare a uso abitativo, comprensivo delle eventuali spese di progettazione e manutenzione connesse all’esecuzione degli interventi. La detrazione massima è di 1.800 euro per immobile (36% di 5.000).
Agevolazione per l’eliminazione delle barriere architettoniche – Il bonus per le barriere architettoniche resterà invariato anche per l’anno prossimo. Si tratta di una serie di agevolazioni dedicate ai contribuenti che effettuano interventi per superare ed eliminare le barriere architettoniche.
In particolare, per i lavori effettuati dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2025, su edifici già esistenti, è prevista una detrazione Irpef, da ripartire in 5 quote annuali di pari importo. In alternativa alla fruizione della detrazione in dichiarazione, è possibile optare per lo sconto in fattura o la cessione del credito.
Il bonus è pari al 75% delle spese sostenute fino a un importo massimo variabile, da 30mila a 50mila euro, a seconda dell’edificio su cui sono eseguiti i lavori.
Quoziente familiare – Secondo quanto anticipato nella conferenza stampa del 16 ottobre di presentazione della manovra è stato annunciato che ci dovrebbero essere più tetti base per l’importo delle spese detraibili, in funzione dei figli a carico: più figli si hanno più spese si potranno detrarre. I tetti base, sulle cui cifre si sta ancora lavorando al Mef, saranno a loro volta modulati in rapporto a tre fasce di reddito imponibile: fino a 50 mila euro lordi; tra 50-100 mila euro; oltre 100 mila euro.
Più si sale di fascia di reddito e più si abbasserà il tetto di spese detraibili cui si ha diritto in base ai carichi familiari.
Il nuovo sistema sarà una sorta di «quoziente familiare» applicato alle spese detraibili. Entrerà in vigore per l’anno fiscale 2025, si applicherà cioè sulle dichiarazioni dei redditi del 2026.